Ferrari sugli scudi a Sakhir

Sakhir, 22 febbraio – Una giornata nel segno della Ferrari quella che è da poco terminata sul circuito di Sakhir, in Bahrain. Sono stati infatti i due ferraristi a chiudere in prima posizione sia nella sessione mattutina che in quella pomeridiana, con Charles Leclerc il più veloce nella prima parte col tempo di 1:31.750 e con Carlos Sainz che è sceso fino a 1:29.921 nel pomeriggio, un tempo di soli due decimi superiore a quello della pole position del Gran Premio del Bahrain 2023. Lo spagnolo è stato l’unico a scendere sotto la barriera dei 90 secondi, staccando di più di sette decimi il più immediato inseguitore (Sergio Perez, 1:30.679) e di più di un secondo il terzo, Lewis Hamilton (1:31.066).

Va detto che, ferma restando l’incognita sul quantitativo di benzina imbarcato al momento del giro più veloce, Sainz ha stabilito il suo tempo migliore utilizzando un set di C4 mentre Perez e Hamilton lo hanno ottenuto con un set di C3: la differenza di tempo sul giro fra le due mescole è valutabile attorno ai sei decimi.

Oggi tutte e cinque le mescole sono state utilizzate dai 17 piloti scesi in pista ma, così come ieri, la C3 è stata la prediletta. Dei 1219 giri completati, ben il 70% (862) ha visto protagonista quella che sarà la Soft la prossima settimana nel Gran Premio del Bahrain. Oggi diverse squadre hanno effettuato vere e proprie simulazioni di gara utilizzando le tre mescole che saranno disponibili nel primo weekend agonistico della stagione, il che ha alzato il chilometraggio soprattutto della C1 (232 giri, 19%), cominciando così a dare un’indicazione su quali potrebbero essere le scelte fra una settimana. Sono stati in totale 6.579 i chilometri percorsi oggi.

“Per quanto abbiamo visto finora dall’analisi dei dati non ci sono particolari sorprese in termini di carichi esercitati sui pneumatici” – ha commentato Mario Isola, Direttore di Pirelli Motorsport – “Stamattina il vento ha dato un po’ fastidio ai piloti ma nel pomeriggio l’intensità è diminuita, permettendo a tutti di lavorare in condizioni più stabili e con un miglior bilanciamento delle vetture. Molti i long run effettuati ma abbiamo visto anche diverse squadre cominciare a cercare la prestazione assoluta per verificare quale possa essere il limite delle monoposto”.