A LAS VEGAS SI COMINCIA COL ROSSO
È stata la Ferrari la grande protagonista della prima giornata di attività sul Las Vegas Strip Circuit. Charles Leclerc ha chiuso entrambe le sessioni in cima alla classifica dei tempi: se il primato in FP1 lascia il tempo che trova visto che si è potuto girare solamente per otto minuti, ben più significativo l’1’35”265 ottenuto in FP2, poco più di mezzo secondo in meno del suo compagno di squadra Carlos Sainz. Il terzo pilota più veloce in pista è stato Fernando Alonso (1’35”793), appena undici millesimi più lento del connazionale della Ferrari.
LA GIORNATA IN PISTA
È stata una giornata molto lunga, conclusasi, per molti protagonisti, nel paddock quando già cominciava ad albeggiare. La prima sessione di prove è stata interrotta dopo otto minuti a causa del sollevamento di un tombino e dei conseguenti danni provocati sulle monoposto di Carlos Sainz ed Esteban Ocon e poi definitivamente cancellata per consentire un’approfondita ispezione del tracciato e le riparazioni eventualmente necessarie. La seconda sessione è così iniziata alle 2.30 antimeridiane, con due ore e mezzo di ritardo rispetto all’orario previsto, e la sua durata è stata estesa di trenta minuti per permettere alle squadre di recuperare almeno in parte il tempo perduto per l’interruzione. Inoltre, la FIA ha stabilito che la restituzione di due treni di gomme prevista dal Regolamento Sportivo dopo FP1 sarebbe stata posticipata a due ore dopo il termine di FP2.
Rosso è stato il colore dominante in termini di utilizzo delle mescole: la Soft è stata protagonista per 408 giri (54,11%), seguita dalla Medium (302, 40,05%), mentre sono stati solamente 44 le tornate completate sulla Hard (5,84%), utilizzata in FP2 solamente da Bottas, Tsunoda, Albon e Sargeant.
SIMONE BERRA – CHIEF ENGINEER
“È stata una prima giornata decisamente inusuale, con una sessione ridotta ai minimi termini e un’altra estesa del 50% e con la possibilità di usare tutti i set disponibili per cercare di recuperare il tempo perduto in precedenza. Ciò ha permesso di trarre alcune prime indicazioni importanti in vista del prosieguo del weekend, a cominciare dall’evoluzione della pista. Come ampiamente prevedibile, i tempi sul giro sono scesi piuttosto rapidamente man mano che le vetture giravano anche se siamo ancora abbastanza lontani – circa tre/quattro secondi dalle simulazioni. Inoltre, aver potuto verificare la rapidità dell’evoluzione del tracciato per un tempo abbastanza simile a quello della gara evidenzia come le condizioni potranno cambiare anche durante la corsa stessa, influenzando così anche la strategia e la scelta delle mescole da utilizzare.
Guardando alla distribuzione dei giri percorsi fra Soft, Medium e Hard sembra che quest’ultima sia stata preservata da molte squadre proprio per essere utilizzata sabato sera, con la Medium che sarà comunque della partita. Detto questo, non è ancora da scartare a priori un ruolo anche per la Soft, proprio in virtù di quanto menzionato in precedenza in termini di evoluzione della pista. A tale proposito, dobbiamo anche considerare l’incognita relativa alla riapertura di gran parte del tracciato al traffico cittadino, che comporterà sicuramente un reset più o meno significativo del livello di gommatura dell’asfalto.
Due erano gli spauracchi alla vigilia dell’appuntamento di Las Vegas: il warm-up e il graining. Onestamente, per quanto riguarda il primo oggi non abbiamo potuto notare situazioni per così dire drammatiche o inedite per il nostro sport. Quanto al secondo, chiaramente è stato un fenomeno sì presente in maniera importante ma comunque in linea con quanto visto su altri circuiti. Inoltre, oggi abbiamo visto come il graining tenda a ridursi progressivamente man mano che le vetture girano, un’indicazione di come da qui a sabato sera la situazione possa cambiare anche in maniera significativa, aprendo possibilità che oggi, magari, non sembrano praticabili”.
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