Baku,
12
Giugno
2022
|
17:42
Europe/Amsterdam

Gran Premio dell’Azerbaijan 2022 – Domenica

LA GARA RACCONTATA DAI PNEUMATICI

  • La Red Bull sigla una doppietta, con Max Verstappen, il sesto vincitore della storia della gara in Azerbaigian, e Sergio Perez. I due piloti hanno condotto la gara con una strategia identica: al via con la gomma media P Zero Yellow, hanno poi effettuato due stint con la P Zero White Hard, sfruttando la seconda virtual safety car per effettuare gli ultimi pit stop. In costanza di safety car virtuale, un pit stop richiede circa la metà del tempo che in condizioni di bandiera verde.
  • I primi quattro piloti al finish hanno utilizzato una strategia a due soste, con i due Mercedes (terzi e quarti) che hanno effettuato le prime soste durante la prima virtual safety car, ovvero pochi giri prima che i piloti Red Bull facessero le loro prime soste.
  • È stato uno dei giorni più caldi del weekend a Baku. Alle 15:00 ora locale, quando la gara è partita, le temperature della pista superavano i 50 gradi centigradi, mettendo a rischio di degrado termico le gomme con mescole più morbide.
  • La maggior parte dei piloti ha iniziato con la gomma media, mentre solo cinque hanno iniziato con la dura. Il meglio piazzato di quest’ultimi è stato Daniel Ricciardo su McLaren, arrivato settimo.

COME LE MESCOLE HANNO FATTO LA DIFFERENZA

  • HARD: La mescola chiave di oggi, che ha resistito molto bene alle alte temperature e alla velocità del circuito cittadino di Baku. Non ha mostrato nessun segno di degrado e ha permesso ai piloti di spingere al massimo. Pierre Gasly di AlphaTauri e il pilota dell'Aston Martin Sebastian Vettel, rispettivamente quinto e sesto, hanno completato un ultimo stint di 42 giri con la Hard, dopo aver effettuato il cambio gomme durante la prima safety car virtuale. Il giro più veloce (che vale un punto ai fini della classifica generale) è stato ottenuto da Perez utilizzando la dura.
  • MEDIUM: La scelta preferita per l'inizio della gara, anche se molti piloti hanno preferito cambiare presto, al nono giro, per approfittare del pit stop "gratuito" offerto dalla virtual safety car. Come previsto, la Medium ha mostrato un certo degrado, ma nei limiti dei parametri previsti.
  • SOFT: Per la seconda gara consecutiva, questa è stata utilizzata solo da Yuki Tsunoda di AlphaTauri, che è passato alle morbide quando ha fatto una sosta non programmata per le riparazioni dell'alettone posteriore, verso la fine della gara. Date le condizioni odierne, la Soft era inadatta agli stint più lunghi.
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“Sarebbe stata molto probabilmente una gara a una sola sosta, ma le opportunità di pit stop con perdita di tempo minima offerte dalle safety car virtuali non potevano essere ignorate da molti team, che di fatto ne hanno approfittato. Ad ogni modo, sette dei quindici piloti giunti alla fine hanno effettuato un solo pit stop, il che sottolinea la durata e le prestazioni delle gomme. Nelle condizioni di oggi, caratterizzate dal fondo della pista bollente e da alte velocità, era chiaro che le mescole più dure sarebbero state le più adatte: una circostanza alla quale molti team si erano preparati, risparmiando più di un treno di gomme dure per la gara."

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Una drammatica gara di 26 giri - interrotta da tre safety car - è stata vinta da Dennis Hauger della Prema, dopo che il poleman dell'Hitech, Juri Vips, ha ceduto il comando a soli cinque minuti dalla fine. La maggior parte dei piloti, inclusi Hauger e Vips, è partita con la supersoft P Zero Purple prima di passare alla media P Zero Yellow, nei primi 10 giri. Calan Williams di Trident ha adottato la strategia opposta: è partito con la media P Zero Yellow, prendendo subito il comando, che poi ha ceduto dopo essere andato dritto alla curva 3. Anche Frederik Vesti di ART Grand Prix ha utilizzato una strategia medio-supersoft, finendo settimo dopo essere partito dal fondo della griglia. La media ha offerto ai piloti la possibilità di spingere forte per tutto lo stint, mentre la supersoft si è rivelata una scelta più aggressiva, ma con una finestra di utilizzo limitata.