10
Ottobre
2016
|
09:32
Europe/Amsterdam

Pirelli a Jerez de la Frontera, in Spagna, per il penultimo round del Campionato Mondiale MOTUL FIM Superbike 2016

La casa di pneumatici italiana torna sul circuito andaluso, che quest’anno potrebbe decretare i campioni del 2016, per il quarto anno consecutivo proponendo ai piloti della Superbike quattro soluzioni per l’anteriore e tre per il posteriore

Il Campionato Mondiale MOTUL FIM Superbike 2016 torna in Spagna per la seconda volta in questo 2016: dopo il round al Motorlánd Aragón ad inizio aprile, il massimo campionato per le derivate di serie arriva in Andalusía per il dodicesimo appuntamento stagionale, in programma dal 14 al 16 ottobre sul circuito di Jerez de la Frontera. Situato nella capitale del flamenco, in una terra contraddistinta da un forte legame con il mondo dei motori, il circuito di Jerez de la Frontera è stato inaugurato nel dicembre 1985. Con una lunghezza pari a 4218 metri, è nato con l’intento di ospitare eventi su due e quattro ruote all’interno di una struttura moderna e sicura: il circuito infatti sorge nelle stesse aree dove negli anni Sessanta si correva il Trofeo Nuestra Señora de la Merced, una competizione organizzata su circuito cittadino. Il tracciato andaluso di Jerez è divenuto sin dall’inaugurazione una delle strutture più apprezzate dai piloti, a tal punto che nel 1992 la proprietà ha deciso di investirviavviando lavori di ristrutturazione e ammodernamento per migliorarne la sicurezza. In questo modo sono state apportate alcune modifiche alla pista, in particolare alla curva Sito Pons e alla chicane Senna, portando la lunghezza del giro a 4223 metri. Dieci anni dopo, nel 2002, lunghi e profondi interventi di ristrutturazione sono stati apportati al complesso, come l’allungamento della corsia dei box e la realizzazione di vie di fuga asfaltate. Riasfaltato completamente per l’ultima volta nel 2008, il circuito di Jerez si presenta con una composizione variegata, lunghi rettilinei – pari al 69% del circuito – e curve lente alternate a tratti veloci. Il rettilineo di arrivo, lungo 600 metri, presenta una larghezza pari a 12 metri, leggermente più ampia rispetto al resto della pista, dove la larghezza è di 11 metri. Così come l’aspetto del tracciato, anche il raggio di curvatura è variabile, e va dai 30 ai 116 metri, mentre il gradiente massimo è del 5% in uscita dalla curva 5. Diverse anche le pendenze, con quella laterale massima del 7,46% in uscita dalle curve 2,6 e 13, mentre quella minima è del 4,70% alle curve 4 e 12. Il Campionato Mondiale FIM Superbike ha fatto il suo esordio sul circuito andaluso nel 1990 con la doppietta di Raymond Roche, poi laureatosi Campione del Mondo al termine della stagione: dopo ventitre anni di assenza, la massima competizione mondiale per derivate di serie è tornata a Jerez nel 2013, con l’ultimo appuntamento stagionale che ha visto Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) conquistare il titolo iridato. Lo scorso anno Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) ha vinto Gara 1 davanti a Chaz Davies e Michael Van Der Mark, mentre la seconda manche ha visto Chaz Davies (Aruba.it Racing – Ducati SBK Team) trionfare davanti a Jordi Torres e Leon Haslam. Nella classe Superbike la sfida per il titolo è ancora potenzialmente aperta tra Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team), primo con 426 punti, Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) con 378 e Chaz Davies (Aruba.it Racing – Ducati), terzo a quota 345 lunghezze. Anche il titolo della classifica costruttori non è ancora stato matematicamente assegnato, con Kawasaki prima a 502 punti, seguita da Ducati a quota 417. Analoga la situazione nella classe Supersport, con Kenan Sofuoglu che si presenta al round spagnolo con 171 punti e 42 di vantaggio su Randy Krummenacher. L’ultimo round in programma per la stagione 2016 nella classe Superstock 1000 vedrà la sfida finale tra Leandro Mercado e Raffaele De Rosa, con l’argentino in leggero vantaggio nella classifica di campionato (111 punti contro i 104 dell’italiano). Le soluzioni per la classe Superbike e Supersport Nel proseguire la propria attività di sviluppo, Pirelli lo scorso anno ha portato a Jerez alcune soluzioni che hanno permesso di migliorare il tempo di gara di circa sei secondi rispetto al 2014. Per il prossimo round, il penultimo della stagione 2016, la casa della P lunga ha individuato quattro soluzioni slick DIABLO™ Superbike per l’anteriore e tre per il posteriore per i piloti della classe Superbike. Per l’anteriore i piloti potranno optare per due SC1 di sviluppo: la nota S1699, la soluzione più usata nella passata stagione in quanto offre un maggior sostegno nell’approccio alle curve ed una migliore precisione di guida, e la U0176, dotata di una mescola che si posiziona a metà strada tra una SC1 ed una SC2 e che ha visto il debutto sul circuito olandese di Assen. Le altre due soluzioni a disposizione sono la SC2 di gamma, soluzione di durezza media ottimale per temperature esterne elevate in quanto garantisce solidità alla fascia battistrada, e la SC3 standard, introdotta a partire da quest’anno e dotata di una mescola particolarmente resistente. Le tre soluzioni disponibili per il posteriore sono la SC0 di gamma, ottima per affrontare temperature elevate come quelle viste a Jerez la scorsa stagione, la SC0 di sviluppo V0377, che dovrebbe offrire un maggiore livello di grip ed un’elevata stabilità grazie ad alcuni accorgimenti strutturali che la differenziano dalla versione di gamma, e la SC1 di sviluppo V0007, che presenta la stessa mescola della SC1 standard ma adotta soluzioni tecnologiche differenti. Insieme alla soluzione intermedia DIABLO™ Wet di gamma, utilizzata con risultati eccellenti dal vincitore Chaz Davies lo scorso weekend in gara 1 a Magny-Cours, in caso di pioggia i piloti della classe Superbike potranno contare su una soluzione di DIABLO™ Rain per il posteriore e due per l’anteriore: oltre a quella di gamma, Pirelli propone la SCR V0830 già utilizzata da molti piloti sempre in Gara 1 a Magny-Cours dove ha debuttato. Per quanto riguarda la classe Supersport, tre soluzioni Pirelli DIABLO™ Supercorsa SC per l’anteriore e altrettante per il posteriore. All’anteriore saranno disponibili la SC1 di gamma, che massimizza l’impronta a terra, e la SC1 di sviluppo V0533, debuttante al Lausitzring ed utilizzata anche a Magny-Cours, oltre alla SC2 di gamma. Per il posteriore, Pirelli propone nuovamente la SC0 di sviluppo V0467, la nuova soluzione che ha debuttato a Magny-Cours, oltre a SC0 di gamma e alla SC1 di sviluppo V0705, utilizzata nei precedenti due weekend di gara. Le statistiche 2015 Pirelli per Jerez de la Frontera   •  Numero totale di pneumatici portati da Pirelli: 4282   •  Numero di soluzioni (asciutto, intermedio e bagnato) per la classe Superbike: 5 anteriori e 5 posteriori   •  Numero di pneumatici a disposizione di ogni pilota Superbike: 35 anteriori e 29 posteriori   •  Numero di soluzioni (asciutto, intermedio e bagnato) per la classe Supersport: 5 anteriori e 5 posteriori   •  Numero di pneumatici a disposizione di ogni pilota Supersport: 24 anteriori e 26 posteriori   •  Best Lap Awards Superbike vinti da: Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team) in 1’41.136 (Gara 1, 2° giro) e Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) in 1’42.238 (Gara 2, 2° giro   •  Best Lap Award Supersport vinto da: Patrick Jacobsen (CORE” Motorsport Thailand) in 1’44.177 (3° giro)   •  Temperatura in Gara 1: aria 25°C, asfalto 29°C   •  Temperatura in Gara 2: aria 29°C, asfalto 43°C   •  Velocità massima raggiunta dagli pneumatici Pirelli DIABLO™ Superbike in gara: 276,9 km/h, realizzata in Gara 1 da Jordi Torres (Aprilia Racing Team – Red Devils) al 9° giro.< Velocità massima raggiunta dagli pneumatici Pirelli DIABLO™ Supercorsa SC nella gara Supersport: 245,5 km/h, realizzata da Kyle Smith (PATA Honda World Supersport Team) al 2° giro.