19
Novembre
2009
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13:35
Europe/Amsterdam

Il Calendario Pirelli 2010 di Terry Richardson

Londra 19 novembre 2009 – Il Calendario Pirelli 2010, giunto alla sua trentasettesima edizione, è stato presentato in anteprima mondiale alla stampa, agli ospiti e ai collezionisti di tutto il mondo a Londra. L'attesissimo appuntamento con ‘The Cal', oggetto di culto da oltre 40 anni, si è tenuto quest'anno presso "Old Billingsgate", l'antico e suggestivo edificio di fine Ottocento sulle rive del Tamigi che dal 1875 al 1982 è stato sede del mercato del pesce della capitale britannica.

Dopo la Cina immortalata da Patrick Demarchelier nell'edizione 2008 e il Botswana ritratto da Peter Beard per l'anno successivo, per il 2010 è la volta del Brasile e del fotografo americano Terry Richardson, celebre "enfant terrible" e noto per il suo stile provocatorio e trasgressivo.

Nelle 30 immagini che scandiscono i mesi del 2010, Terry Richardson raffigura il ritorno a un eros giocoso e puro. Attraverso il suo obiettivo rincorre fantasie, provoca, ma con una naturalezza che scolpisce e cattura il lato più solare della femminilità. Ritrae una donna accattivante perché semplice, che gioca con gli stereotipi per annullarli, che fa dell'ironia l'unico velo di cui cingersi. E' un ritorno alle atmosfere e alle immagini naturali e autentiche degli anni '60 e '70. Un chiaro omaggio e richiamo alle origini delle prime edizioni di Robert Freeman (1964), Brian Duffy (1965) e Harry Peccinotti (1968 e 1969). Terry Richardson, come i suoi illustri predecessori, sceglie una fotografia semplice, senza ritocchi, dove la naturalezza prevale sulla tecnica e diventa la chiave per spogliare la donna dai sofisticati modelli oggi alla moda.

Il gallo, la sciabola, i getti d'acqua e i vecchi copertoni diventano la punteggiatura che dà ritmo ed armonia al racconto di Richardson dove le suggestioni della Pop Art, che aveva già ispirato alcune edizioni dei primi Calendari, si fondono con quello che è un tratto tipico del fotografo americano, quell'eros che nel Cal 2010 è appena evocato con allusioni attraverso le quali Richardson sbeffeggia le convenzioni dando forma e carnalità ai tabù.

Un calendario giudicato ‘Pop' anche da Francesco Negri Arnoldi, già professore ordinario di Storia dell'Arte presso le Università "Del Salento" a Lecce e "Tor Vergata" a Roma, che lo definisce "del tutto nuovo, nel suo ritorno al passato; assolutamente originale, nella sua consolidata tradizione e capace di riscoprire il fascino del nudo femminile nature". Con il ritorno all'arte "Pop" si adotta un linguaggio iconografico essenziale e immediato, comprensibile a tutti e contaminato dal solo vissuto quotidiano.

L'edizione 2010 ne è chiara espressione, Terry Richardson ne è interprete: ritrae figure senza orpelli, fuori dai complicati e artificiali contesti di tendenza. Anche l'ambientazione è priva di sfondi e artifici scenografici, all'insegna della semplicità e dell'essenziale. "Un grande fotografo", dichiara Richardson, "coglie il momento, per questo fotografo senza apparati e senza assistenti. La mia tecnica è l'assenza di tecnica: l'obiettivo sono i miei occhi, il mio carisma, la mia capacità di catturare attimi di verità, qualunque essa sia, i tagli delle immagini, l'uso del colore, le luci, le ambientazioni sono sempre stati i punti essenziali della mia arte fotografica".

Le modelle ritratte sono 11: le australiane Catherine McNeil, Abbey Lee Kershaw e Miranda Kerr, l'ungherese Eniko Mihalik, l'olandese Marloes Horst, le britanniche Lily Cole, Daisy Lowe, Rosie Huntington, la serba Georgina Stojiljtoric e le brasiliane Gracie Carvalho e Ana Beatriz Barros.